Storia di una forza, storia di un uragano. Storia di una resa che non è mai arrivata e una sconfitta che non è mai stata accettata. Storia di una forza. Storia di una donna. Storia di Bebe Vio.
Bebe Vio: la malattia e il riscatto
Beatrice Maria Adelaide Marzia Vio, nota anche come Bebe Vio, nata a Venezia nel 1997 e amante della scherma fin da quando aveva 5 anni. Ad oggi è campionessa mondiale ed europea in carica di fioretto individuale paralolimpico.
Perché è così speciale questa storia?
Perché stiamo parlando una bambina che a soli 11 anni è stata colpita da una meningite fulminante che le ha provocato un'infezione estesa, necrosi ad avambracci e gambe, e l'amputazione obbligatoria di queste.
Stiamo parlando di una ragazzina che dopo solo un anno si è rimessa in gioco, anche senza la cosa che forse le sarebbe servita di più, ed è ripartita da lì. Senza il minimo tentennamento che ci si sarebbe potuto aspettare da una giovane di quell'età, Vio ha ripreso la sua normale attività e i suoi allenamenti di routine, anche di livello agonistico. Tutto questo grazie a una particolare protesi progettata per sostenere il fioretto, e due protesi come sostitute degli arti inferiori quando non usa la carrozzina.
Atleta per lavoro e influencer nel tempo libero
Inutile dire che siano state proprio la sua determinazione e la sua passione a renderla, fino ad oggi, campionessa olimpica in più occasioni. Le medaglie, i premi, i riconoscimenti, le iniziative, le manifestazioni: tutto questo ha come comune denominatore il suo nome.
Oltre ad essere una campionessa, però, la giovane atleta italiana è in primis un monito per tutte quelle persone (sia giovani che adulte) che per motivi simili soffrono di emarginazione e disagio, promuovendo proprio l'integrazione sociale tramite lo sport.
Proprio com'è stato utile alla sua rinascita e rivincita, così spera che lo sport possa diventare l'arma vincente di qualcun altro, qualsiasi sia la sua condizione.
- 4 Medaglie d’oro
- 1 Medaglia di bronzo
- Campionessa Italiana Assoluta per 3 anni consecutivi
- Premiata come Italian Paralympic Award dal Comitato Italiano Paralimpico.
Il primo e vero esordio ufficiale dell’atleta italiana come schermitrice paralimpica si è avuto a Bologna nel maggio 2010. Da quel giorno non si è mai più fermata.
Negli ultimi anni è diventata una vera e propria icona mediatica la cui storia ha raggiunto addirittura l’oltreoceano. La sua è una causa, infatti, degna di essere discussa addirittura a cena alla Casa Bianca con l’ex Presidente degli Stati Uniti d’America Barack Obama nel 2016. Barbie della Mattel sono state prodotte in edizione limitata a sua immagine e somiglianza.
Quella ragazza con la sua arte della resilienza
Chi dice la disabilità porti con sé solo tragedie e disagi? Tutti coloro che vivono una situazione simile alla sua, o comunque si rispecchiano nelle sue difficoltà, non possono che imparare dalla sua tenacia: imparare che dietro quell’ampio sorriso c’è una ragazzina che non si è mai arresa, nonostante si fosse scontrata troppo presto con una vita estremamente dura. Imparare che dalle difficoltà si può crescere, così come si percepisce dalla totalità della sua storia.
Storia di una passione. Storia di una disabilità. Storia di una rivincita. Storia di una vita. Storia di un’atleta italiana. Storia di Bebe Vio. Il suo motto? "Sembra impossibile, allora si può fare!".
Bebe Vio: Memoria Paralimpica (Video)
L'immagine di copertina è un fotogramma ripreso da un emozionante video del canale "Comitato Italiano Paralimpico", caricato su Youtube. Non perderti la sua intervista, per conoscere a fondo la storia di questa piccola grande donna, che entrerà nella storia non solo per le sue abilità sportive, ma per la sua forza, intelligenza e tenacia.