La storia di Alex Zanardi è il chiaro esempio di come la forza di volontà sia il motore che spinge l’uomo a fare quello che normalmente potrebbe essere ritenuto impossibile. La carriera del pilota bolognese subisce una brusca interruzione a causa di un terribile incidente che gli porta via entrambe le gambe ma non intacca minimamente la sua voglia di lottare: il destino per lui ha riservato una nuova vita nello sport paralimpico, il tutto senza rinunciare ad una lunga serie di successi nel motorsport.
La carriera di Zanardi dai kart alla Formula 1, passando per la gloria in CART
Nato a Bologna il 23 Ottobre 1966, Alex Zanardi dimostra già a 14 anni il suo grande talento battagliando nei kart in varie divisioni, fino a farsi soffiare il titolo europeo da parte di un giovane Michael Schumacher. La sua carriera prosegue in F3 e in F3000 ed è qui che attira l’interesse di Eddie Jordan, che lo lancia a pieno titolo in Formula 1. Riesce ad ottenere un sedile in Lotus ed in seguito con la Minardi, ma non riesce ad eccellere nella massima serie. Dopo un periodo di inattività vola in America e trova il suo habitat naturale nel CART (Championship Auto Racing Teams). Qui riesce vincere due titoli iridati di fila e attira l’interesse di Frank Williams, che lo riporta in F1 ma l’inaffidabilità della FW21 ed una serie di eventi sfortunati gli fanno chiudere la stagione al 19esimo posto.
Il ritorno in CART ed il terribile incidente
Nel 2001 torna in CART ed è qui che avviene il terribile incidente che gli cambia letteralmente la vita. Durante l’appuntamento al Lausitzring, Germania, rientrando in pista dopo un pit-stop a pochi giri dalla bandiera a scacchi, perde il controllo della sua Reynard Honda e finisce in testa al centro della carreggiata in un punto dove le vetture schizzano ad oltre 300 Km/h. È proprio qui che l’incolpevole Alex Tagliani si schianta ad alta velocità contro la monoposto di Zanardi che, nell’impatto, si spezza letteralmente in due: nello schianto il pilota bolognese subisce l’immediata amputazione di entrambe le gambe e arriva in ospedale in condizioni così disperate da ricevere l’estrema unzione. Dopo un mese e mezzo tra operazioni delicatissime e diversi arresti cardiaci, Zanardi lascia l’ospedale e affronta un intenso percorso di riabilitazione col Dottor Costa, una figura ben nota nel motomondiale.
La rinascita del guerriero Zanardi col ritorno sul luogo dell’incidente
Ad appena due mesi dall’incidente, partecipa alla premiazione dei Caschi d’oro e qui dimostra la sua incredibile forza di volontà alzandosi in piedi dalla carrozzella servendosi delle sue nuove protesi. Sin dai primi momenti dimostra una grande autoironia scherzando spesso sulla sua disabilità ed è proprio il suo atteggiamento positivo il suo più fedele alleato. La rinascita di Zanardi può ritenersi avviata nel 2003, quando la CART gli consentì di guidare una vettura appositamente modificata per lui e fargli completare gli ultimi 13 giri di quella fatidica gara al Lausitzring: durante questa sessione non si pone alcun limite e fa registrare dei tempi che gli avrebbero decretato il quinto posto in griglia.
Una leggenda degli sport paralimpici che non sa rinunciare ai motori
Zanardi comincia la sua carriera con l’handbike, una disciplina sportiva basata su una particolare bicicletta che può essere guidata servendosi soltanto delle braccia. Qui si costruisce un palmares ricco di medaglie d’oro, che attualmente conta:
- 4 ori olimpici;
- 2 argenti olimpici;
- 12 ori nei mondiali su strada;
- 5 argenti nei mondiali su strada;
- 1 bronzo nei mondiali su strada.
Parallelamente al paraciclismo, Alex Zanardi continua a vivere senza alcuna limitazione il suo percorso nel motorsport. Partendo dal Mondiale Turismo, si prende una lunga serie di soddisfazioni vincendo diverse gare nel WTCC e partecipando anche alla 24 Ore di Daytona: per questa gara in staffetta intraprende un addestramento specifico per ridurre al minimo i tempi necessari al cambio pilota e dimostra al pubblico le sue incredibili capacità motorie riuscendo a balzare all’interno dell’angusto abitacolo della BMW M8 GTE in pochissimi secondi senza servirsi di protesi.
La storia di Alex Zanardi dimostra che la forza di volontà sia capace di farci raggiungere davvero l’impossibile e che la disabilità può essere vissuta senza mai sentirsi inferiori. Il suo atteggiamento irrimediabilmente positivo e la grande forza d’animo sono i superpoteri di un vero e proprio eroe moderno, che lotta ogni giorno senza abbandonare positività e ottimismo.