Centri vaccinali e vaccini in farmacia

Prosegue spedita la campagna vaccinale che vede impegnati migliaia di medici, infermieri e volontari su tutto il territorio nazionale.
I centri vaccinali presenti nelle varie città accolgono ogni giorno migliaia di persone pronte a ricevere il vaccino contro il Covid-19.

Si tratta, a tutti gli effetti, di una delle campagne vaccinali più grandi della storia per la quale si è resa necessaria una organizzazione capillare sia dal punto di vista medico che logistico.
Come delineato dal Ministero della Salute i centri vaccinali sono stati collocati in aree facilmente raggiungibili con i servizi di trasporto pubblico locale e dotati di ampio parcheggio.

Sempre secondo le linee guida del Ministero della Salute i centri vaccinali devono avere cinque o più linee vaccinali, ossia postazioni vaccinali dove viene inoculata la dose di vaccino al singolo soggetto.
All’interno degli Hub dedicati alla vaccinazione, tra le varie attrezzature mediche, ci sono le poltrone donatori dotate di poggia braccia e con funzione di regolazione di schienale.
La poltrona da prelievo, così come avviene nei centri di donazione sangue, è comoda e funzionale in quanto dotata di braccioli regolabili in altezza e inclinabili che facilitano l’inoculazione del vaccino.
Si tratta, infatti, di un prodotto perfetto per la fornitura per laboratori di analisi cliniche e centri vaccinali.

Durante l’inoculazione del vaccino devono essere presenti almeno due medici, con il supporto di assistenti sanitari o infermieri che si prenderanno cura delle persone vaccinate dopo la somministrazione.
Dopo l’inoculazione della dose di vaccino bisognerà attendere circa 20 minuti seduti comodamente sulla sedia prelievo per scongiurare eventuali mancamenti.

I vaccini in farmacia


Nelle prossime settimane la campagna vaccinale subirà un’ennesima accelerazione.
Il Ministro della Salute, Roberto Speranza, ha infatti siglato un protocollo con Regioni e Farmacisti per organizzare la campagna di somministrazione dei vaccini in farmacia.
Si tratta di un accordo Quadro tra il Governo, le Regioni e le Province Autonome, Federfarma e Assofarm per la somministrazione da parte dei farmacisti dei vaccini anti Covid-19.
L’accordo prevede il coinvolgimento delle farmacie aderenti su base volontaria per dare una nuova spinta alla campagna vaccinale.

Nel corso delle ultime settimane le farmacie aderenti, attraverso il proprio personale qualificato, hanno partecipato a corsi di formazione specifica come il corso “Campagna vaccinale Covid-19: la somministrazione in sicurezza del vaccino anti SARS-CoV-2/Covid-19“.
Così come delineato dall’accordo quadro, i locali delle farmacie aderenti dovranno essere strutturati in tre aree.
La prima sarà l’area di accettazione dove si accoglieranno le persone da vaccinare.
La seconda sarà l’area di somministrazione che dovrà essere adeguatamente arredata con postazioni comode e professionali tra cui le poltrone prelievo, fino ad arrivare all’area di monitoraggio dove sosteranno i pazienti per circa 20 minuti dopo l’inoculazione del vaccino.
I pazienti per accedere alla vaccinazione in farmacia, che dovrebbe partire tra qualche mese, dovranno compilare il consenso alla vaccinazione, rispettare le disposizioni previste per il contenimento dei contagi e non aver avuto negli ultimi 14 giorni contatti stretti con persone affette da Covid-19.

In questo scenario la Liguria è stata la prima regione a muoversi con le vaccinazioni in farmacia.
Nella città di Genova nella scorsa settimana è ufficialmente partita la campagna vaccinale nelle farmacie.
Nella regione sono oltre 50mila l farmacie che hanno aderito all’iniziativa che per ora riguarda la somministrazione del siero AstraZeneca per la popolazione tra 70 e 79 anni.
Dopo la Liguria anche il Lazio e la Campania sono pronte a muoversi verso questa direzione, per dare una sterzata decisiva alla campagna vaccinale contro il Covid-19.