Avete mai sentito parlare di ultrasuonoterapia? Molto probabilmente penserete che sia un insieme complesso di nozioni fisiche, matematiche e mediche inaccessibili alla comprensione umana. E se vi dicessi che addirittura, nella vostra vita, già vi sarete scontrati con questo tipo di tecnica?
Ovviamente gli esperti già sapranno di cosa sto parlando, del meccanismo e dei benefici di questo tipo di trattamento. Resta il fatto che una terapia del genere merita una descrizione dettagliata, per dimostrare che non si tratta né di qualcosa di astruso, né di qualcosa di troppo scientifico da non poter essere apprezzato da qualsiasi tipo di persona.
Che cos’è l’ultrasuonoterapia?
Facciamo chiarezza. Con “ultrasuonoterapia” si intende una tecnica terapeutica che può essere usata sia in campo ortopedico, sia in fisioterapia, che in medicina estetica.
Essa basa i suoi trattamenti proprio sull’utilizzo di onde acustiche di tipo meccanico, gli ultrasuoni, la cui peculiarità è quella di agire con frequenze superiori rispetto a quelle udibili dall’essere umano (20 KHz = 20.000 Hertz).
Queste onde, tramite un’azione compressiva-decompressiva che provoca una vibrazione delle particelle interessate, hanno la capacità di diffondersi su un campo biologico in modo costante, per un tempo prestabilito.
Questa capacità di attraversare i tessuti in profondità, dipende dal tipo di potenza utilizzata. A sua volta la potenza, nonché il tipo di frequenza, dipendendo da diversi fattori, sarà personalizzata a seconda: dell’organo, della zona e dei tessuti in trattamento, e della tipologia di terapia richiesta.
In media, in ultrasuonoterapia vengono usate delle onde con una frequenza compresa tra i 750 KHz e i 3 MHz, tenendo conto che la penetrazione sarà inversamente proporzionale alla frequenza: più questa sarà alta e meno in profondità si diffonderanno le onde sonore.
Apparecchio per l’ultrasuonoterapia: come funziona?
Ed è proprio questa capacità di penetrare nella profondità dei tessuti a rendere questo trattamento così prestante e benefico.
Attraverso questa terapia termico-meccanica, l’apparecchio per l’ultrasuonoterapia, massaggia il sistema biologico a livello cellulare e intracellulare. Nel frattempo, i tessuti soggetti a irradiazione entrano in vibrazione e, l’energia scaturita dalla pulsazione, si tramuta in calore. È proprio da questo calore poi, che deriva l’effetto curativo.
Insomma, l’effetto termico e quello meccanico si sommano e favoriscono gli scambi cellulari e intracellulari che si trovano alla base del benessere fisico.
Come già anticipato, l’utilizzo dell’ultrasuonoterapia viene praticato sia a livello fisioterapico che estetico. Sì, ma come funziona?
In pratica, prima di iniziare, bisogna mettere sia sulla zona da trattare che sulla testina dell’apparecchio, un gel conduttivo che appunto permette una migliore conduzione delle onde sonore. Una volta applicato il gel, con un movimento lento e rotatorio, si può spostare la testina direttamente sulla cute. Stessa procedura che viene utilizzata nell’ecografia, l’esempio più comune di tecnica basata sull’uso di ultrasuoni.
Questa appena descritta, però, è solo una delle modalità in cui si può effettuare la terapia. L’altro metodo è quello chiamato “a contatto indiretto”. Metodo meno utilizzato ma lo stesso utile, con l’ultrasuonoterapia a contatto indiretto, il trattamento si svolge con la parte da trattare immersa nell’acqua, ad una distanza di circa 1 cm.
Metodo consigliato per agire su zone irregolari o complicate (mani, gomiti, malleoli).
Ultrasuoni per la fisioterapia
Grazie al suo lavoro termico-meccanico il micro massaggio generato dall’apparecchio a ultrasuoni per la fisioterapia, attraverso l’irradiazione delle onde, ha la capacità di scaldare in profondità l’epidermide. È per questo che il mondo della fisioterapia non poteva non appropriarsi di un trattamento simile, con effetti di tipo, non solo termico e meccanico, ma anche chimico e cavitazionale. Dall’insieme di queste azioni, emergono tutti gli effetti curativi di un metodo così utile.
Ecco i vari modi in cui possono essere di aiuto gli ultrasuoni:
- analgesici per sciatalgie, nevralgie, cervicalgie, lombalgie, contusioni e distorsioni;
- antinfiammatori contro la nevrite, periartrite, tendinite e tendinopatie, o l’epicondilite;
- stimolanti del metabolismo;
- decontratturanti e miorilassanti per i muscoli in caso di crampi, contratture e lesioni muscolari (tipiche al ginocchio e alla caviglia).
Ultrasuonoterapia per l’estetica
Oltre ad essere miracolosa come via riabilitativa per dolori e contratture, l’ultrasuonoterapia viene utilizzata anche nella medicina estetica per combattere gli inestetismi della pelle più comuni. Che sia un medico specialista o un’estetista, queste sono le due figure professionali che possono effettuare un trattamento del genere.
Nell’ambito dell’estetica, i benefici che si possono ottenere sono ugualmente numerosi. L’ultrasuonoterapia può:
- Avere un effetto fibrinolitico favorendo il riassorbimento degli ematomi e stimolando una rapida guarigione dei tessuti;
- Migliorare il tono e la plasticità dei tessuti;
- Agire a livello trofico, eliminando le calcificazioni tenui;
- Ridurre la presenza di noduli cellulitici e nel frattempo agire sulle adiposità localizzate e sulla fastidiosa buccia d’arancia attraverso la cavitazione su braccia, gambe, addome e glutei;
- Combattere l’acne;
- Riattivare la circolazione per eliminare liquidi di ristagno. La diffusione del calore riesce ad attivare una vasodilatazione in grado di distruggere le cellule adipose e di far fluire il sangue in modo più rapido. Per una necessità di questo tipo, però, è consigliata la pressoterapia perché ancor più specifica.
Sia nel caso fisioterapico che in quello estetico, il trattamento prevede in media 8-10 sedute ogni due settimane, della durata di 8-20 minuti ciascuna, a seconda del tipo di lavoro da svolgere.
Ultrasuonoterapia: fa male?
Ed ecco che, al termine del viaggio alla scoperta dell’ultrasuonoterapia, non poteva mancare la precisazione accurata di quelle che possano essere le controindicazioni per un trattamento del genere. Innanzitutto, per tutti quelli che si stanno chiedendo se la seduta sia dolorosa, la sensazione percepita è simile ad un calore lieve che non provoca alcun dolore.
Per quanto riguarda le controindicazioni, gli ultrasuoni non devono essere applicati su zone come quella cardiaca, cefalica, o quella genitale. In ogni caso, non si può avviare un trattamento con gli ultrasuoni se sono presenti:
• Protesi agli arti;
• Frammenti metallici;
• Flebiti o tromboflebiti;
• Pacemaker;
• Osteoporosi ad alto turnover; • Emorragie o gravidanza.
Prezzi degli apparecchi per l’ultrasuonoterapia
Esistono due tipologie di apparecchi per ultrasuoni: quelli per uso professionale e quelli per uso domiciliare.
Il primo è più costoso perché indicato per un uso professionale, come per esempio quello a doppia frequenza, più specifico e rapido. Questi partono da un minimo di 150€ per arrivare anche ad un massimo di 2200€. Il secondo, invece, è pensato per chi vuole evitare sedute costose e lunghe attese dall’estetista, usandolo liberamente a casa propria, o portandolo ovunque con sé. Esiste, infatti, anche un apparecchio ad ultrasuono portatile palmare il cui prezzo si aggira intorno ai 150€. È sempre consigliato consultare uno specialista prima di avviare un trattamento così invasivo.