Spiagge accessibili per disabili: cosa dice la normativa

Spiagge accessibili per disabili


Bello andare in spiaggia, ma qualcuno potrebbe dire "non per tutti".
Recarsi al mare dovrebbe essere sinonimo di divertimento e relax, ma spesso per le persone con disabilità diventa impossibile.
Trovare spiagge libere o lidi accessibili che gli permettano di fruire del mare al pari degli altri è spesso difficile poiché non sono molte le strutture attrezzate al meglio e dotate di tutte le comodità.
Di conseguenza un'attività piacevole come una vacanza smette di esserlo perché contraddistinta da barriere architettoniche, a cominciare dal semplice ingresso in spiaggia.

Sotto questo punto di vista l’Italia sta facendo dei grandi passi avanti, aumentando sempre più il numero delle spiagge libere dotate di passerelle che arrivano direttamente in acqua, sedie JOB per disabili a disposizione dei bagnanti, toilette adeguate e in qualche caso perfino dei volontari e operatori OSS per assistenza. A questo si aggiungono gli stabilimenti balneari pubblici e privati che si impegnano a realizzare impianti e servizi specifici per disabili in carrozzina, con mobilità ridotta oppure non vedenti.

Fortunatamente le spiagge accessibili per persone con disabilità sono una realtà sempre più diffusa sul territorio italiano; tra le Regioni più attrezzate menzioniamo la Liguria, la Toscana e l’Emilia Romagna.

Accesso spiagge per disabili e barriere architettoniche in zone balneari: cosa dice la normativa?

L’articolo 27 della Legge 118/1971 specifica che “gli edifici pubblici o aperti al pubblico e le istituzioni scolastiche, prescolastiche o di interesse sociale di nuova edificazione dovranno essere costruiti in conformità alla circolare del Ministero dei lavori pubblici del 15 giugno 1968 riguardante l’eliminazione delle barriere architettoniche anche apportando le possibili e conformi varianti agli edifici appaltati o già costruiti all’entrata in vigore della presente legge”. Chiarisce inoltre che “in nessun luogo pubblico o aperto al pubblico può essere vietato l’accesso ai minorati”.

In seguito, la Legge 104/1992 chiarisce nel dettaglio all’articolo 23 punto 3 che “le concessioni demaniali per gli impianti di balneazione e i loro rinnovi sono subordinati alla visitabilità degli impianti ai sensi del decreto del Ministro dei lavori pubblici 14 giugno 1989, n. 236, di attuazione della legge 9 gennaio 1989, n. 13” (...) “e all’effettiva possibilità di accesso al mare delle persone handicappate.”

Allo stesso modo la Legge 494/1993 enuncia che “l’accesso al mare da parte dei soggetti handicappati è comunque garantito dalla realizzazione di idonee strutture per tratti orograficamente omogenei di litorale”, individuati dall’autorità marittima competente.

Solo con la Finanziaria 2007, Legge 296/2006 (articolo 1, comma 251) è diventato d’obbligo “per i titolari delle concessioni di consentire il libero e gratuito accesso e transito, per il raggiungimento della battigia antistante l’area ricompresa nella concessione, anche al fine della balneazione”. Ne consegue che è necessario che lo stabilimento sia dotato di altri servizi tra i quali un parcheggio riservato in prossimità dell’accesso allo stabilimento, una postazione sulla spiaggia che possa essere attrezzata e resa accessibile, servizi igienici, spogliatoio e doccia adeguati, accesso all’area ricreativa e ai servizi di ristorazione.

Questo è quanto prevede la normativa. Riassumiamo quindi gli impianti necessari per facilitare l’accesso e gli spostamenti delle persone con disabilità:

• l'ingresso allo stabilimento e al litorale deve essere adattato al passaggio di carrozzine o sedie a rotelle
• deve essere presente almeno un bagno con sanitari e spazi adeguati
• sia gli spogliatoi che le zone doccia devono prevedere passaggi adatti alle carrozzine, attrezzature alla giusta altezza, corrimani e pavimenti antiscivolo per garantire la massima sicurezza
• devono essere presenti piazzole di stallo degli ombrelloni di dimensioni adatte alle carrozzine per disabili
• è necessario che siano disponibili modelli di sedie a rotelle e lettini per disabili adatti allo spostamento su sabbia e all'ingresso in acqua, così come rampe di accesso al mare
• per consentire l'accesso e l'utilizzo della spiaggia anche a persone non vedenti bisogna predisporre delle mappe in braille
• se sono presenti gradini o piccoli dislivelli deve essere predisposta la possibilità di inserire montascale o pedane

Stabilimenti balneari per disabili in Italia

Infine, è fonte di orgoglio affermare che negli ultimi anni sul territorio italiano sempre più stabilimenti si dotano di impianti e attrezzature per disabili in conformità con le leggi regionali.

Per molti imprenditori meritevoli rendere accessibile ai disabili il proprio stabilimento balneare rappresenta una grossa opportunità, garantendo per tutti un mondo sempre più inclusivo e capace di soddisfare le esigenze di tutti.

Senza dubbio degna di nota è la comparsa di nuovi stabilimenti balneari attrezzati per disabili da nord a sud. In fondo per accogliere qualsiasi tipo di utenza si può partire già da cabine più larghe, passerelle fino al mare che agevolino il passaggio delle sedie JOB, servizi igienici ampi e soprattutto la presenza di personale preparato.